Casarivoso a Ferentillo, per incontrare la nostra storia.

Museo Casarivoso (Ph. Marco Caffarelli)

Museo Casarivoso (Ph. Marco Caffarelli)

Dopo la Cascata delle Marmore, una “chicca” da non perdere a Ferentillo… Casarivoso.

Nel corso della nostra vita si incontrano una moltitudine di persone e, di solito, si comincia con i compagni di scuola: quelli simpatici e quelli un po’ meno, quelli di cui non sai più nulla e quelli che, incredibilmente, ancora ti sopportano, i “secchioni” ed i meno volenterosi… insomma, decine e decine di persone che, improvvisamente, possono stupirci. Leggendo un articolo di giornale magari scopriamo che il nostro ex compagno di banco è diventato un fuoriclasse nello sport oppure, come è successo a me, veniamo a conoscenza, tramite i social, che una mia compagna delle scuole medie inferiori ha un “museo” tutto suo a Ferentillo.

Giulia Silvani, da sempre ferentillese, ha amato immensamente la Valnerina ed, ancor di più, il suo papà che le ha lasciato in eredità  ben quattromila reperti, appartenenti alla vita della Valnerina tra ‘800 e ‘900, raccolti in una intera vita.

Silvano Silvani (Pittore-Collezionista)
Silvano Silvani (Pittore-Collezionista)

Silvano Silvani, questo era il nome dell’autore indiscusso di una ricerca certosina ed appassionata, ha scandagliato e trovato oggetti segnati dal tempo che hanno scandito la storia di un territorio e di una popolazione, essendo strumenti fondamentali della vita quotidiana.

Giulia ha raccolto il suo retaggio e ne ha fatto un magnifico Museo che oggi arricchisce Ferentillo e la Valnerina tutta.

 

Museo Casarivoso (Ph. Marco Caffarelli)
Museo Casarivoso (Ph. Marco Caffarelli)

Allestito in un antico frantoio dell’800, varcando la soglia sembra di passare attraverso una frattura spazio temporale e ci si ritrova, in un nano secondo, nella realtà dei nostri bis-nonni o forse dei nostri trisavoli.

Il Museo Casarivoso è organizzato su più piani e diviso per settori, con bacheche che, oltre a raggruppare questi oggetti secondo una logica ben precisa, preservano questi reperti dall’usura, per quanto possibile.

Questo museo narra di mestieri, metodi e strumenti di lavoro che non esistono più e che hanno lasciato il posto a chi produce gli stessi beni, come il miele o l’olio per lampade, con metodi moderni e con macchinari all’avanguardia, ma le storie di passione e fatica che questi oggetti racchiudono, si sprigionano non appena ci si poggia lo sguardo.

Museo Casarivoso (Ph. Marco Caffarelli)
Museo Casarivoso (Ph. Marco Caffarelli)

Mantenere viva la conoscenza sul nostro diretto passato, anche relativamente ai mestieri ed alle origini del nostro presente, è un ulteriore merito che voglio dare a Giulia che ha aperto le porte del suo museo anche alle scolaresche, tentando di tramandare quanto ha appreso da suo padre Silvano.

Io, personalmente, ho visto strumenti di cui non conoscevo l’esistenza ed ho sentito nomi che non avevo mai udito, nonostante sono della generazione che ha visto le musicassette, i vinili ed ho un vago ricordo di quando le musicassette dell’automobile sembravano quasi dei VHS… ops… anche questi ormai sono storia.

A Ferentillo, in via Dalmazia 4, c’è il Museo Casarivoso, una splendida occasione per dare un’occhiata al passato che ci ha condotti alle porte del nostro futuro.

Commenti (4)

  • sono veramente commosso nel vedere che ti sei occupato di questa raccolta del mio amico il maestro silvano silvani. La sua scomparsa è una grande perdita per l’arte e per Ferentillo. Eravamo molto uniti con Silvano, Grazie a lui ho scoperto interessanti notizie storiche sul nostro paese e non solo. Il museo è un gioiello che raccoglie migliaia di pezzi della civilta’ contadina che lui stesso ha cercato con grande cura. Occorre che gli enti preposti sostengano questo sito culturale soprattutto per farlo conoscere ai turisti e alle scolaresche. Ma il paese di Monterivoso è un luogo magico. La chiesa parrocchiale restaurata con tele e dipinti che vanno dal XVI al XVIII sec. ; l’organo di recente restaurato e la parte dell’antico castello ancora in buono stato di conservazione, dove, tra le mura è stata ricavata una interessante residenza d’epoca; “Castello di Poggio” con camere e cucina di specialita’ particolari. Insomma anche questo tuo articolo è un tassello importante per far conoscere questa parte del ternano tanto affascinante e misterioso. Grazie!

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