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Dalla cucina amerina e ternana: le Fave Cottòre al pomodoro

Semplicità e prodotti nostrali, alla base della cucina locale.

La cucina tradizionale ternana ha, da sempre, la caratteristica di essere ricca di sapori prorompenti, anche se non è una cucina elaborata, ma, soprattutto, ha la caratteristica di esser creata con prodotti locali.

Spostandoci subito fuori dalla Conca ternana, ci imbattiamo in una delle perle della nostra provincia, la rinomata Amelia, famosa per le sue fonti di acqua minerale naturale e per le “ciclopiche” mura di cinta che, sin dal XII secolo, difendevano il paese ed ora lo rendono un gioiello archeologico italiano.

Nella tradizione amerina e ternana c’è un piatto, dalla semplicissima preparazione e dalla bontà indiscussa, tanto che il solo parlarne mi  fa venire “l’acquolina in bocca”: le “Fave in umido“, ma per raggiungere l’apice del gusto culinario è più corretto parlare ed utilizzare, per questo piatto, le famose “Fave Cottòre“.

Fave Cottòra
Fave Cottòra

Le Fave Cottòre, prodotte nell’amerino, sono così chiamate per il poco tempo che necessitano per la cottura.

Grazie al terreno argilloso delle frazioni di Frattuccia, nel comune di Guardea, e Collicello, nel comune di Amelia, questi legumi hanno un sapore inconfondibile, si cuociono perfettamente in tempi brevi e sono altamente digeribili.

La ricetta delle Fave Cottòre al pomodoro o in umido, che dir si voglia, prevede questi ingredienti:

1. 500gr di fave cottòre lessate

2. 200gr di salsa di pomodoro

3. 1 cipolla

4. Sale, pepe e olio extravergine d’oliva (il tutto q.b.)

Il procedimento da seguire è il seguente:

  1. Lasciamo in ammollo le fave per un minimo di 12 ore;
  2. Trascorso il tempo necessario, lessiamo le fave;
  3. Nel frattempo, soffriggiamo la cipolla, tagliata sottile, e, quando sarà dorata, aggiungiamo il pomodoro;
  4. Lasciamo amalgamare il sugo e, quando vedremo che il tutto avrà preso corpo, versiamo nella salsa le fave lessate;
  5. Regoliamo di sale e pepe, lasciamo rapprendere un po’ il sugo e serviamo nel piatto di portata.

Suggerisco di mangiare questo splendido piatto, accompagnato con delle croccanti bruschette, rigorosamente salate e bagnate da un olio extravergine, degno di questo  nome, e da un buon vino bianco e giovane, come il Bianco di Custoza, il Colli Bolognesi Classico Pignoletto o il Sannio Falanghina.

Detto questo, buon appetito a tutti.

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