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Francesco Antimiani: la lirica ternana che non conosci

Se vi dicessi… Francesco Antimiani… cosa mi direste? Probabilmente si, qualcuno di voi lo conosce e qualcun altro lo ha sentito cantare o recitare, ma, personalmente, poter dire che è stato il mio maestro, anzi, il mio primo maestro di canto. Beh,  è un onore immenso… ovviamente non poteva trasmettermi le sue doti infinite, ma un po’ della sua conoscenza e parte della sua passione, questo si.

Dopo essermi riaccostato alla musica nel  ruolo di interprete, ho cominciato a seguire Marco Rea nel suo peregrinare, di locale in locale, ed a fare qualche performance, come ospite occasionale… Cantavo qualche brano è mi spronavo a cancellare l’emozione e l’imbarazzo da “pubblico”, tentando di essere all’altezza delle aspettative di Marco, mentre lui era felice di instradarmi ad un mestiere splendido.

Una sera eravamo a Terni, in un locale che era vicino  Palazzo Spada…

L’ex Pizzeria “Il Giardinetto” (chi ha la mia “veneranda età” potrebbe ricordarla) si era trasformata in un Pub moderno, con luci al neon azzurre ed un’atmosfera che, ancora oggi, non sono riuscito a ritrovare… comunque, dopo aver cantato uno dei pochi brani che, allora, mi permettevo di interpretare, sento Marco annunciare un certo Francesco Antimiani.

Non sapevo assolutamente chi fosse, ma l’enfasi con cui “Lu Rea” introduceva questa persona, mi aveva lasciato perplesso.

Francesco si avvicinò al microfono con fare semplice, quasi timido, e partì la base di “Breathe” di Midge Ure…ascoltala…

Sentendo quelle note ed avendo riconosciuto subito di quale brano si trattasse, rimasi con lo sguardo interdetto… conoscevo le difficoltà che comportava eseguire quella canzone e, nonostante mi sentissi bravino, non mi sarei mai azzardato a cantare un pezzo del genere.

Tranquillo, rilassato e sorridente, come sempre l’ho visto, nel tempo che ci siamo frequentati, Francesco aprì la bocca e cominciò a cantare. Furono solamente brividi, pelle d’oca e poi tanta vergogna… lui era ed è un vero talento, un vero cantante, uno di quegli artisti che avevano ed hanno il potere di farmi passare la voglia di cantare.

Ogni singola nota che cantava era perfetta, la voce piena e, con una semplicità imbarazzante, passava al falsetto e ritornava alla sua timbrica originale. Una tecnica praticamente perfetta, senza sbavature, la respirazione era eccezionale ed il suo timbro di voce idilliaco… non aveva assolutamente momenti di indecisione o minime pecche.

Quella sera me lo presentarono… Cantante lirico e non solo, maestro anche di pianoforte ed attore… Così cominciai ad andare a lezione da lui, fare solfeggio, studiare brani a casa da cantare a lezione… insomma cominciare a prendere contatto con la musica in modo professionale.

Ma Francesco, purtroppo per me e per fortuna sua, non sarebbe rimasto a Terni per molto tempo ancora… sarebbe volato verso la sua passione… lui che, prima di essere un artista a tutto tondo, è un cantante lirico, avrebbe seguito il suo sogno più grande e sarebbe entrato come elemento fisso nella Compagnia dell’Arena di Verona. Poi arrivò Riccardo Cocciante con “Il Gobbo di Notre Damè” a cui non poteva sfuggire il talento del “mio amico” Francesco che entrò a far parte della schiera dei protagonisti del Musical ed arrivò il loro Frollo. Poi fu la volta di Romeno e Giulietta, in cui Antimiani fu sia padre di Romeo che di Giulietta.

Nel 2010 ha fondato la Compagnia di Musical “Off Broadway” a Verona e, come se non bastasse, oggi è titolare di una cattedra all’Istituto Musicale “Vivaldi” di Bolzano e presso la Scuola d’Arti Performative di San Giovanni in Croce.

Un artista, un professionista ed un talento ternano che ho avuto la fortuna di conoscere e di frequentare…

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