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Francesco Mattiangeli, ternano sul tetto del mondo del Subbuteo

Gioco e sport che, messi insieme, hanno portato Terni ad un altro mondiale

C’è chi, chiudendo gli occhi, può ricordare senza sforzo quando da bambino usciva di casa, scendeva nel cortile per giocare con gli altri ragazzi ed, inevitabilmente, c’era sempre l’amichetto che aspettava tutti con il pallone sotto braccio.

Dopo qualche ora, era naturale rientrare a casa impolverato dalla testa ai piedi, avendo giocato “a pallone” incurante di che tipo di scarpe fossero state indossate o di quale pantalone o maglietta fosse stata scelta, se quella “buona” o quella più lisa e, quindi, adatta alla situazione.

Si, un tempo si scendeva sotto casa, nei cortili o semplicemente per la strada e, con un pallone, si trascorrevano pomeriggi interminabili ed indimenticabili, fatti di gioco, di voglia di vincere e di divertirsi, fatti del desiderio di correre nel sole e di calciare quel pallone, almeno per una volta, più forte degli altri, per segnare quel gol che ti avrebbe fatto esultare.

La passione del pallone, se sei italiano e, soprattutto, se sei ternano, non te la puoi levare di dosso, è quella seconda pelle nata e cresciuta con te, adorata e perseguita in tutte le sue forme, dal calcio giocato a quello visto, scrutato ed inneggiato, fino a quel calcio “in miniatura”, che io ho amato alla follia: il Subbuteo.

Ricordo di pomeriggi interi, trascorsi in ginocchio sul pavimento e poi in piedi vicino al tavolo, a disputare partite su partite di Subbuteo, con il mio amico Giorgio Piracci, oggi presidente di 7 Elements Perù, organizzazione che lo stesso Giorgio descrive così: “La nostra missione è semplice: aiutare i bisognosi a partecipare allo sviluppo sostenibile e alla conservazione della foresta pluviale peruviana e delle sue popolazioni, fornendo agli studenti del mondo occidentale un’esperienza di apprendimento del servizio che cambia la vita e loro gli strumenti per capire veramente le connessioni il nostro stile di vita non sostenibile e l’insicurezza umana, la povertà, il degrado ambientale, la perdita di biodiversità e il cambiamento climatico“.

Giorgio Piracci e 7 Elements Peru (Foto di Giorgio Piracci)
Giorgio Piracci e 7 Elements Peru (Foto di Giorgio Piracci)

La voglia di collezionare le squadre, miniature delle reali formazioni nazionali ed internazionali di calcio, con le divise che fedelmente riprodotte ed un catalogo apposito da consultare e su cui scegliere quale fosse l’oggetto del desiderio su cui puntare.

Decine e decine di confezioni di squadre tra cui scegliere e poi via, bisognava far scendere in campo la squadra, decidere la formazione, il modulo di gioco e sistemare gli undici componenti sul quel panno così verde e morbido che ci faceva sognare potesse essere quasi il vero manto erboso del nostro Liberati; poi il sogno cominciava, con scontri che andavano dall’epocale al surreale, tipo un Roma-Brasile, Italia-Cesena o Ternana-Borussia Dortmund e le giocate più estrose prendevano vita.

Azioni degne di Michel Platini, Paulo Roberto Falcao o Pelè;  azioni ispirate a tutti gli eroi calcistici del nostro tempo, della nostra infanzia ed adolescenza, e mentre giocavamo a Subbuteo, accompagnando i “gesti atletici” con una variopinta e dettagliata telecronaca della partita, i nomi dei nostri beniamini accompagnavano immancabilmente le azioni, facendoci quasi immaginare che i giocatori stessero realmente interpretando la partita, secondo i nostri desideri  ed i nostri schemi.

Splendidi ricordi di un gioco che io conobbi trentacique anni fa e che ancora ricordo con emozione, così come ricordo che, dopo aver comprato la scatola base del Subbuteo, c’era l’opportunità di acquistare pezzo per pezzo, illuminazione, spalti, pubblico, panchine e tutto quello che è realmente presente in uno stadio di calcio… una tentazione per un ragazzino che, com’è giusto che sia, sogna non appena glie ne viene data l’occasione.

Subbuteo (Foto dihttp://curiosando708090.altervista.org)
Subbuteo (Foto dihttp://curiosando708090.altervista.org)

Tutto questo racconto, tra il malinconico e l’appassionato, non era per raccontare le mie esperienze relative al calcio “da tavolo”, bensì per raccontarvi in breve un’altra storia, quella di Francesco Mattiangeli che, insieme a Stefano De Francesco di Perugia, Gianfranco Calonico di Sanremo, Patrizio Lazzaretti di Roma, Massimiliano Croatti di Rimini e Gerardo Patruno di Foggia, ha vinto il titolo mondiale di Calcio da Tavolo Subbuteo, nella categoria Veteran, confermando il titolo vinto in Belgio, lo scorso anno.

Francesco Mattiangeli, 52 anni il 15 dicembre, avvocato del Foro di Terni, può vantare di essere stato il primo, in ordine di tempo, a conquistare l’oro iridato ed, a Gibilterra, in una competizione che ha coinvolto più di 250 atleti, il 51enne ternano ha vinto il titolo mondiale a squadre ‘over’ 45, per lui 10° trionfo di categoria.

Francesco, premiato dall’Assessore allo Sport del Comune di Terni Elena Proietti,  ha portato il alto la sua passione per questo sport e non solo; si, perchè alcune voci di corridoio raccontano che il nostro concittadino si sia presentato, ai Mondiali di Subbuteo, con la sua tanto amata squadra della Ternana… ora io non sono un esperto di questo sport e di come i Tornei si sviluppino, ma mi piace pensare che questo gesto romantico sia stato fatto realmente e che, magari, con un pizzico di fantasia in più, sia stata proprio la “statuina” di Falletti o di Borgobello o di Zampagna a tirare il colpo determinante per la vittoria del titolo iridato.

Francesco Mattiangeli e l'Ass. Proietti (Foto di UmbriaON.it)
Francesco Mattiangeli e l’Ass. Proietti (Foto di UmbriaON.it)

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