Lacrime in mezzo al campo, lacrime e rabbia sugli spalti, lacrime davanti ai televisori… la Ternana, dopo diversi anni di permanenza in Serie B, è ripiombata nel temutissimo purgatorio della Serie C e, soprattutto, se lo è ampiamente meritato.
Una delusione cocente che risulta “quasi” come una doccia fredda, dopo la storica vittoria a Perugia, del 22 Aprile… “quasi”, perchè l’andamento sofferente di una squadra, evidentemente non all’altezza, si è percepito fin dalla prima partita del campionato.
I numerosissimi pareggi di Sandro Pochesci, aggiunti alle vittorie conquistate da Luigi De Canio, avevano illuso molti tifosi di potercela fare anche quest’anno; saremmo stati salvi, nuovamente per il “rotto della cuffia”, ma saremmo stati salvi, ed invece, purtroppo, come recita un famoso modo di dire, i sogni svaniscono all’alba ed i sogni di una buona parte della tifoseria rosso-verde si sono tramutati in una tristissima consapevolezza: la squadra non ce la poteva fare.
Nelle ultime settimane, nonostante le sempre più esigue possibilità di riuscire a salvarsi, la Curva Est, la Curva Nord e tutto il Liberato, un po’ per aggrapparsi ad una vana speranza ed un po’ grazie al prezzo popolare dei biglietti, è stata accanto alla squadra fino all’ultimo minuto.
Dopo che la matematica ci ha dichiarato retrocessi, una parte della tifoseria è voluta recarsi ugualmente al Liberati, per assistere all’ultima partita di campionato: il match contro l’Avellino, ma, nel profondo, l’unico desiderio celato nel cuore dei tifosi, era quello di poter strillare il proprio sdegno, in faccia ai responsabili di questo fallimento calcistico.
Tra la rabbia, i gesti eloquenti e gli epiteti urlati dal pubblico di Terni, di fronte all’ennesima sconfitta della Ternana Unicusano, è successo un fatto che mi ha lasciato perplesso; il Patròn Bandecchi, nonostante il suo atteggiamento da sempre coriaceo ed altezzoso, è sceso in campo e si è avvicinato ai tifosi di tutti i settori per raccogliere insulti, polemiche e dichiarazioni di intenti.
Non avrei mai pensato che quest’uomo dal caratterialmente deciso e, da quanto si evince, un vincente, si sarebbe sottoposto ad una tale “prova”, accettando di buon grado di fare il suo “mea culpa” e subendo passivamente la rabbia dei tifosi, ed invece lo ha fatto; ha chiesto scusa ed ha promesso di fare quanto in suo potere per rimediare al danno fatto.
Si, questa sua mossa di marketing o presa di coscienza, mi ha spiazzato e non è stata l’ultima mossa che ha messo a dura prova la mia sfiducia in questo signore, difatti, dopo aver mantenuto la promessa di liberare la denominazione Ternana, dal “suffisso” Unicusano, ha messo subito a lavoro Gigi De Canio, che non è scappato via a gambe levato come avremmo potuto pensare, e lo ha affiancato con il Signor Danilo Pagni, DS già stato a Terni, ben voluto dalla cittadinanza e professionista di notevole caratura.
Lo stupore è stato molto e credo, giustificabile, ma alla fine ho dovuto mettere in discussione la mia “sfiducia” nella Dirigenza, ancor più quando sono giunte le prime indiscrezioni, secondo le quali il conosciutissimo arbitro internazionale Paolo Tegliavento, ternano purosangue ed in procinto di appendere “gli scarpini al chiodo” per sopraggiunti limiti di età, sarebbe stato contattato e garantito alla Ternana Calcio, in qualità di Team Manager.
Lo ammetto, questi primi tasselli messi al giusto posto sono stati veri e propri motivi di perplessità per me, tanto da mettere a dura prova la mia deduzione che il Signor Bandecchi ed il suo entourage, ci avessero deliberatamente preso in giro, non facendo quanto in loro potere, per farci fare un semplice campionato di media classifica; poi, però, è arrivata anche la notizia che la società ha cambiato sponsor, affidando l’abbigliamento ed il merchandising alla Macron, società di altissimo livello, conosciuta anche all’estero per l’alta qualità dei suoi prodotti e già per anni fornitrice della Ternana.
Quando Unicusano è arrivata a Terni, ero, onestamente, uno di quelli che gridava al miracolo e che era convinto di avere davanti la medesima possibilità che ebbero i miei genitori ed i miei nonni, cioè, vedere la casacca rosso-verde duellare in Serie A; ho dato piena fiducia a questa società ed alla sua classe dirigente… perfino al senza esperienza Sandro Pochesci, ma le cocenti delusioni sono state molte; troppe!
Oggi ho visto fare alcune mosse che realmente potrebbero indurmi a credere sulla veridicità dell’obbiettivo Serie B immediato, sia per come è stata approntata una categoria dirigenziale di alto livello, sia perchè si stanno facendo passi, a mio avviso dovuti, per tentare di trattenere il bomber della stagione appena conclusa: Adriano Montanlto, offrendogli le “giuste” motivazioni per restare e voler fare bene, ancora una volta.
Dobbiamo essere onesti e renderci conto che molti dei giocatori che costituivano la Ternana Unicusano dopo il calcio mercato di Gennaio, sono giocatori di categoria, anche se hanno fatto meno delle aspettative che la piazza e la Dirigenza avevano.
La logica ci impone di pensare che, puntualmente, questi personaggi verranno contattati da Club di B e saranno invogliati a cambiare squadra, per mantenere la categoria ed il loro “valore di cartellino”, ma, da quanto mi sembra di aver letto tra le righe, anche il nostro Mister, il Signor Gigi De Canio non ha troppa voglia di mantenere “proprio tutti gli elementi” della passata stagione, anzi.
Sta di fatto che, al momento, le voci che si susseguono, tutte non ufficiali o, quanto meno, non ufficializzate, parlano di interessamenti importanti, anche di Team di Serie A oltre che di B, per Montanto, ma anche per Carretta, Tremolada e Varone, senza contare che Plizzari è tornato alla base “Milan” e Martin Valjent è ufficialmente in uscita.
Comincio a pensare che il Patron, tra l’acquisto delle quote societarie, i pagamenti che ha dovuto sostenere, le modifiche dello stadio ed il cambio della sede, ha speso quel che poteva e risparmiato dove poteva, vedi il contratto con la Zeus, società produttrice di abbigliamento tecnico, ma più economica rispetto alla Macron.
Guidato da chi ha più esperienza di lui nel mondo del calcio, Bandecchi pensava di fare un campionato senza lode e senza infamia, per poi puntare, nel secondo anno di gestione, ad investire capitali solamente sulla squadra e dare l’assalto alla zona PlayOff… purtroppo è rimasto vittima dei “suoi consiglieri”, di giocatori che, come spesso dichiarano i Mister: “…sono loro che vanno in campo…” e quello sforzo in più da fare, per salvarsi non è stato possibile farlo.
I passi che si stanno muovendo ad oggi, dicono tutto e non dicono nulla, ma mi fanno ben sperare ed io voglio ancora credere che il nostro Patròn sia venuto a Terni per fare di questa società, uno dei suoi fiori all’occhiello, simbolo del suo essere un imprenditore di successo ed anche mezzo per dare maggior lustro alle sue altre società.
La serie C, anche se è un calvario già noto alla Ternana, è un purgatorio che può essere superato e vinto. Se vogliamo considerare che da qualche parte ho letto che la cittadinanza di Terni e le istituzioni sono in attesa dell’ultimo “ok” per ripristinare la Fontana di Piazza Tacito, qualcosa mi fa auspicare al meglio e ad un ritorno ai festeggiamenti per la vittoria del campionato, proprio attorno alla nostra “Penna ed al Calamaio” .
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