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Spazio attrezzato per grandi e piccini a Terni.

Parco Le Grazie (Ph. Massimo Santafè)
Parco Le Grazie (Ph. Massimo Santafè)

Giocare, correre ed incontrarsi… tutto è possibile al Parco de’ Le Grazie.

Quando ero bambino, abitavo in un quartiere periferico di Terni, via Marzabotto e, onestamente, di spazio, sotto casa, per scorrazzare con la bicicletta, giocare a pallone o semplicemente correre, ne avevo a sufficienza, ma quando i miei genitori volevano portarmi in uno spazio più verde per un paio d’ore, le mete possibili erano due, la Passeggiata e Cardeto, di cui vi ho già parlato in altri articoli.

Oggi anche io sono padre e comprendo tantissime cose che facevano mio padre e madre, tra le quali cercare spazi, a misura di bambino, dove portare i miei figli a giocare.

La mia residenza, ovviamente, non è più Via Marzabotto 69, soprattutto perchè di abitazioni, tra i traslochi fatti dai miei genitori e quelli fatti da me, beh, ne ho cambiate almeno una decina.

Quartiere Le Grazie
Quartiere Le Grazie

Ora vivo vicino alla rinomata Basilica di San Valentino, anzi, proprio alle sue spalle, tra Viale Trento, Via degli Oleandri e Via Rossini, in un quartiere pieno di verde, con dei giardini condominiali veramente ampi e quasi imprevedibili, se si pensa ad un complesso di vari grattacieli di quattordici piani l’uno e di circa quattro famiglie per piano.

Ma anche in questa zona di Terni, ricca di vegetazione, c’è uno spazio dedicato al footing, alla ginnastica all’aria aperta ed attrezzato per lo svago dei bambini.

Personalmente non so se ha un nome, ma noi della zona lo chiamiamo il “Parco delle Grazie” e, spesso e volentieri, lo utilizziamo come punto di ritrovo per far sfogare i nostri ragazzi, in totale tranquillità, oltre che a sfruttare il momento per trascorrere qualche ora al sole, facendo quattro chiacchiere.

Il Giardino del Parco "Le Grazie" (Ph. Massimo Santafè)
Il Giardino del Parco “Le Grazie” (Ph. Massimo Santafè)

All’interno del parco c’è un edificio che era presente da prima che questo lembo di terra fosse destinato a “giardino pubblico” ed ora, oltre ad aver accolto la fontana dell’acqua minerale comunale, è anche sede dell’Associazione Myricae, che, organizza eventi, tipo la “Festa dell’Albero” e si occupa della “cura e manutenzione” della parte del parco, destinata a giardino.

La parte più adatta allo svago dei piccoli è quella che raccoglie i giochi il legno più o meno classici, che danno modo a tutti di sognare ed immaginarsi pirati o marinai, capotreni o ginnasti degli anelli.

Non mancano scivoli, corde ed una struttura di legno per giocare a filetto fino alla noia, ma non possiamo non citare una splendida struttura per permette di lanciarsi come Tarzan, aggrappato ad una corda, che, attaccata ad una carrucola, fa scivolare l’aspirante “uomo scimmia”, per una ventina di metri, da una collinetta artificiale ad un’altra.

 

Parco Le Grazie
Parco Le Grazie

Per la gioia dei papà, fortunatamente non dimenticati, a due passi dalla zona gioco, ha aperto un piccolo bar, che ha dato notevole importanza allo spazio esterno, con tavolinetti e sedie per rilassarsi, leggere il giornale, fumare una sigaretta prendendo un aperitivo e poter buttare un occhio alle mogli che giocano con i bimbi.

Tra queste due attività ha aperto anche un parco giochi privato,ricco di “strutture gonfiabili”, labirinti verticali con palline e protezioni gommose, tappeti elastici e giostrine a gettoni.

La domenica, oramai, è una meta ambitissima e le file di auto, parcheggiate ai bordi delle strade, danno la misura di quanto questo parco sia ben riuscito ed apprezzato.

I parchi di quartiere sono strutture da promuove, ma, in tutta onestà, sono certo che siano tesori da conservare mantenere e curare, soprattutto da chi li frequenta, perchè, come diceva sempre mio nonno: “Quello che lasci ritrovi!”

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